#30
IL MONDO DI HULK
PARTE SECONDA
IL FUTURO È OGGI
1.
Il tuo nome è Robert Bruce Banner, ma il mondo ti
conosce meglio come l’Incredibile Hulk. Un gigante verde dalla forza smisurata
nata dalle radiazioni. Ti temono ed anche se potresti dirgli che hai il pieno
controllo di te stesso non ti crederebbero. Perché dovrebbero, dl resto, se tu
stesso sei il primo a dubitarne?
Di una cosa, però, non
dubiti: se qualcuno a cui tieni, qualcuno come Rick Jones, è nei guai tu
l’aiuterai e questo spiega perché ora ti ritrovi nel reame di Hel, uno dei nove
mondi della mitologia norrena, dove Rick è andato a cacciarsi nella speranza di
salvare sua moglie Marlo mutata, o forse peggio, in una sorta di figlia di
Hela, la regina di questo mondo, chiamata Helasdóttir.
A quanto pare, il destino, o meglio
il demone di nome Mefisto, ti ha spedito qui appena in tempo per prendere in
pieno una scarica di arcana energia destinata a Rick.
-Bruce?- esclama
Rick, perplesso mentre cadi ai suoi piedi riassumendo la tua forma umana per
effetto del colpo.
-Banner… non
credevo di rivederti tanto presto.- dice Helasdóttir.
Avanza verso di te afferrandoti per
il collo e sollevandoti da terra senza sforzo apparente.
-Non saresti dovuto
tornare…- continua Helasdóttir -… non andrai più via… vivo.-
L’elicottero con le insegne del
Dipartimento della Difesa atterra su una vasta piattaforma di metallo nel bel
mezzo dell’oceano. Ne scende un uomo dai capelli e baffi bianchi che indossa un
completo gessato scuro con un’immacolata camicia bianca e cravatta azzurra. Si
muove con disinvoltura e sicurezza di sé. Un uomo vestito anche lui di scuro,
affiancato da due membri del corpo di polizia penitenziaria federale corazzata
noto semplicemente come Guardiani, gli si avvicina tendendogli la mano.
-Benvenuto,
Generale Ross, io sono il Direttore Willis.-
-Mi spieghi ancora
cos’è questo posto.- dice secco Thaddeus E. Ross, soprannominato Thunderbolt da
amici e nemici.
-Noi lo chiamiamo
Raft.[1]
Sostanzialmente un nuovo supercarcere per superumani.-
-E ce n’era davvero
bisogno?-
-La popolazione
superumana cresce esponenzialmente e la Volta rischia seriamente la
sovrappopolazione, senza contare che ha un record tristemente negativo in fatto
di evasioni e che non è poi così difficile far perdere le proprie tracce tra i
monti del Colorado. Questa struttura è stata studiata apposta per i prigionieri
estremamente pericolosi e condannati all’isolamento mentre scontano la loro
pena. Siamo lontanissimi da ogni insediamento umano e questo riduce il rischio
che in caso di evasione ci vadano di mezzo degli innocenti, senza contare che
essendo in mezzo all’Oceano Pacifico, a miglia e miglia da qualunque costa,
l’evasione è impossibile se non si è capaci di volare.-
Mentre parlano, un ascensore li
porta ai livelli sotterranei, mentre ne escono Ross dice:
-Ce ne sono parecchi.-
-Cosa?- ribatte,
perplesso, il direttore.
-Supercriminali in
grado di volare, per tacere di quelli che hanno abbastanza resistenza da nuotare
anche fino alle coste dell’Australia se necessario. Il suo supercarcere non è
così a prova di evasione come crede dopotutto.-
Prima che il direttore possa replicare,
giungono in un corridoio dove, osservando qualcosa davanti a lei, sta una donna
che indossa un tailleur blu scuro. Quando si volta verso di loro Ross vede che
porta gli occhiali e che nei suoi capelli scuri ci sono ciocche rosse, cosa che
gli strappa un’istintiva smorfia.
-Generale Ross…- lo
saluta -… io sono l’Agente Speciale Supervisore del F.B.S.A. Victoria Hand.
Vedo che è puntualissimo, da vero militare.-
-Non sono più in
servizio, Miss Hand, suppongo che lo sappia.-
-Oh, sì che lo so…
e mi chiami Agente Hand, se non le spiace.-
-Hanno mandato lei
a supervisionare il progetto?-
-Avrebbe preferito
un… maschio?- ribatte la donna in tono aspro enfatizzando la parola “maschio”.
-Avrei preferito
qualcuno di più esperto e che non fosse un burocrate. Senza offesa, ma non ho
mai sentito parlare di lei.-
-Il Direttore
Sitwell si fida abbastanza di me e così la Vice Direttrice Hill. Normalmente la
caccia al superumano che stiamo cercando sarebbe stata affidata alla squadra
che ha avuto il primo contatto con lui, ma l’Agente Coulson è al momento
occupato con un altro incarico[2]
e così la grana è toccata a me. Ma ora le presento quelli che è venuto a
conoscere.-
In una serie di celle contigue ci
sono: un uomo ed una donna alti, massicci, calvi e dalla pelle grigiastra, due
donne ed un uomo dalla pelle rossa, un essere che sembra fatto di rocce
arancioni e due esseri che sembrano insetti antropomorfi di due specie diverse.
-Generale Ross...-
dice Victoria Hand -… le presento i Fratelli di Guerra.-
Rick Jones si fa avanti.
-Lascialo stare,
Marlo.- intima.
-Te l’ho già detto,
Rick…- ribatte Helasdóttir -… Marlo è morta, devi accettarlo.-
-Io non ci credo e
nemmeno tu, ci scommetto. Se fosse vero, mi avresti già lasciato andare e
invece vuoi trattenermi. Perché?-
-Io…-
Prima che la presunta progenie di
Hela finisca di parlare, Banner torna ad essere Hulk e si libera della stretta
della donna per poi colpirla e scagliarla lontano.
-Bruce!- esclama
Rick -Perché l’hai fatto?-
-La gente che cerca
di strangolarmi mi innervosisce.- ribatte Hulk.
-Potevo convincerla
a lasciarci andare pacificamente.-
-Ma davvero? Dillo
a quei cadaveri ambulanti che se la stanno prendendo con Ricciolidoro laggiù.-
Il Golia Verde indica Thor che sta
combattendo contro le orde di Hel.
-Pensi che gli
serva aiuto?- aggiunge ridacchiando Hulk.
Rick non risponde: osserva il
marchio sul palmo della sua mano destra che comincia a brillare.
2.
Thunderbolt Ross guarda il gruppetto
di alieni davanti a,lui e fa una smorfia indecifrabile.
-Fratelli di
Guerra?- chiede.
-Così si sono
definiti loro stessi.- risponde Victoria Hand -Fanno parte di un’èlite
guerriera che si era impegnata a servire Thanos. Gli umanoidi vengono dallo
stesso pianeta che chiamano Sakaar. Quelli dalla pelle rossa appartengono
all’aristocrazia dominante di quel pianeta e i grigi ad una casta di
guerrieri.-
-Uhm… e gli altri
tre?-
-Quello di roccia si
chiama Korg ed appartiene ad una specie classificata nei nostri database come
“Uomini di Pietra di Saturno”.-
-Saturno? Come nei
vecchi racconti di fantascienza?-
-In realtà vengono
da più lontano e hanno usato Saturno come… base logistica per un’invasione
della Terra che fallì grazie a Thor, fu il suo debutto pubblico.-[3]
-Uhm… ora ricordo,
fu poco dopo il tentativo degli Uomini Rospo.-[4]
-Chi?-
-Lasci perdere, lei
era troppo giovane, doveva essere al massimo alle medie, capisco che non se lo
ricordi. All’epoca sembrava che tutti gli alieni del cosmo ci avessero preso di
mira: c’era un tentativo d’invasione alla settimana o quasi. Mai capito il
perché.-
Victoria Hand guarda Ross per capire se sia serio, poi prosegue:
-Il secondo
esemplare si chiama Miek ed appartiene ad una razza insettoide di cui non ha
voluto dirci niente. L’ultimo è una femmina della specie nota come Covata.
Hanno una struttura sociale simile a quella delle Api, solo che le loro femmine
si riproducono impiantando un uovo all’interno di un altro organismo che ne
viene consumato mutando in uno di loro.-
-Parassiti.-
borbotta Ross con un tono disgustato nella voce.
-In sostanza sì.
Adesso che ho fatto le presentazioni, vuol dirmi perché è qui, Generale? Perché
la Difesa si interessa all’Hulk Rosso? O è una questione personale?-
-Può chiamarla così
se vuole: ho passato i miei ultimi anni di servizio dietro a Hulk e mi ci sono giocato
la carriera. Ora è comparso questo Hulk Rosso e non posso non chiedermi se c’è
un legame tra lui e Banner e quale sia. Quando ho saputo di questi alieni che
volete arruolare, ho fatto di tutto per avere l’autorizzazione ad incontrarli.-
-Capisco: vuole
essere certo che lo uccidano.-
-Si sbaglia, Agente
Hand, voglio assicurarmi che non lo facciano.-
La mano di Rick brilla di una luce
sempre più intensa.
-Cosa sta
succedendo?- esclama il giovane sorpreso.
La luce avvolge completamente Rick e
poi si espande a 360 gradi.
-Rick!- urla Hulk
Un attimo dopo si ode un rumore
fortissimo. Bruce Banner si sente spinto indietro. Sbatte contro qualcosa o
qualcuno che non riesce a vedere e subito dopo crolla al suolo.
Quando la luce si dissipa Rick Jones
giace apparentemente svenuto al centro di un piccolo cratere e solo altre due
persone sono in piedi: Helasdóttir e Thor.
-Se questa è opera
tua, donna…- sta dicendo Thor.
-Non lo è.- replica
la reggente di Hel assumendo la sua forma più umana -Non ho idea di cosa sia
accaduto.-
Nel frattempo Hulk si è chinato su
Rick e lo sta esaminando.
-È vivo.- sentenzia
-Svenuto ma vivo.-
-Siine lieta,
progenie di Hela.- aggiunge Thor -Se a Rick Jones fosse stato fatto del male,
in nessuno dei nove mondi ti saresti potuta sottrarre alla mia collera.-
Helasdóttir non sembra impressionata
dalla minaccia.
-Riportatelo a
casa.- dice -La prossima volta non sarò così misericordiosa.-
-Credi di cavartela
così?- ribatte Banner -Questo non è un gioco da cui puoi ritirarti quando
vuoi.-
-Non lo è mai
stato.- replica Helasdóttir.
Guarda verso Rick ed il suo sguardo
si fa triste.
-Gli avevo offerto
di essere il mio consorte, ma ora capisco che era sbagliato: questo non è posto
per lui, lui appartiene ai vivi ed io sono la progenie della dea della Morte. Se
fossi davvero la donna che lui pensava che fossi, proverei pena per il suo
dolore.-
-E invece non provi
nulla?- ribatte Hulk prendendo tra le braccia l’ancora svenuto Rick -Chi vuoi
ingannare: noi o te stessa?-
Helasdóttir solleva altezzosamente
la testa e replica:
-Andate! Nessuno vi
fermerà.-
-Non finirà così,
figlia di Hel.- afferma Thor mentre comincia a roteare il suo martello.
Un vortice avvolge il dio del Tuono,
Hulk e Rick che un attimo dopo sono scomparsi.
-È appena
cominciata, figlio di Odino.- replica Helasdóttir ma nessuno la sente più.
Jim Wilson sembra decisamente
nervoso. Doc Samson lo capisce: nelle ultime settimane la sua vita è stata come
una corsa sulle montagne russe. Sarebbe dovuto essere morto, consumato
dall’AIDS ed invece si è ritrovato trasformato in una versione rossa di Hulk
piena di rabbia e frustrazione non più represse.
Quelli del Pantheon forse credevano
di agire per il meglio ma hanno combinato un bel casino, pensa Samson. Scambia
un’occhiata d’intesa con la sua collega Angela Lipscombe e si rivolge a Jim:
-Come ti ho già
spiegato, Jim, noi non possiamo curarti, impedire la tua trasformazione
nell’Hulk Rosso, ma speriamo di poterti aiutare a controllare le
trasformazioni.-
Il giovane afroamericano scuote la
testa con evidente scetticismo.
-Perdonami, Doc, se
non faccio salti di gioia alla prospettiva di trascorrere il resto della vita
nella forma di un gigante rosso.-
-Non le restano
molte alternative, Mr. Wilson.- interviene la Dottoressa Lipscombe -L’essere
Hulk è l’unica cosa che impedisce all’AIDS di ucciderla.-
-Mi chiami pure
Jim, Dottoressa. Bella scelta, vero? O morire o essere un pericolo per gli
altri. Che volete che vi dica? Proviamo, che altro posso fare?-
-Allora cominciamo,
Jim.- dice lo psichiatra dai capelli verdi -Chiudi gli occhi e rilassati,
lascia che la tua mente si liberi...-
3.
Anche
in un posto abituato alle stranezze come Las Vegas, la più celebre città del
Nevada, una ragazza appena adolescente alta due metri che indossa un aderente
costume rosso come i suoi capelli ed ha la pelle verde non passa certo
inosservata.
La ragazza, d’altro canto, sembra
spaesata come se fosse la prima volta che vede una città come quella.
-Maschi e femmine
insieme e nessuna fortificazione.- borbotta -Allora è vero.-
Un rumore distrae la sua attenzione,
uno che conosce bene: spari. Guarda nella direzione da cui provengono e vede, schierate
davanti ad un palazzo delle auto bianche e blu dietro le quali ci sono altri
uomini e donne vestiti con un’uniforme azzurrina che puntano contro gli altri
pistole e fucili.
Incuriosita, si avvicina.
-Che sta
succedendo?- chiede ad una donna bionda che indossa un giubbotto su cui è
scritto LVMPD[5]
La donna si volta con aria
infastidita aspettandosi la solita seccatrice e sussulta vedendo chi ha
davanti.
-She-Hulk?-
esclama, poi la guarda meglio -No, non sei lei. Non dirmi che sei la sua
sorella minore.-
La ragazza, la guarda perplessa e
replica:
-Mi chiamo Lyra e
sono… nuova di queste parti. Che succede?-
La poliziotta la fissa facendosi
delle inevitabili domande: chi è questa ragazzina verde? Si chiede. Parla
Inglese con un accento strano, dimostra una quindicina d’anni e sembra un pesce
fuor d’acqua. Chi diavolo è, da dove viene?
-Un gruppetto di
balordi hanno tentato di rapinare una banca e adesso si sono asserragliati
all’interno con degli ostaggi e minacciano di ucciderli se non li lasciamo
andare.- le risponde infine.
-Se questo è il
problema, posso risolverlo io.-
Senza esitare la ragazza dalla pelle
verde che ha detto di chiamarsi Lyra spicca un salto verso l’edificio.
-Aspetta!- urla
l’ufficiale di Polizia ma è già troppo tardi.
Lyra piomba contro il portone
sfondandolo ed atterrando all’interno di un salone dove tre uomini tengono
sotto mira delle loro armi una decina tra uomini, donne e bambini.-
-Che diav…?-
esclama uno.
-Una fottuta
supereroina.- aggiunge un altro.
-Spariamole!-
ordina il terzo.
Tre raffiche di proiettili
raggiungono la ragazza che barcolla ma non cade e fa un sorrisetto irridente
dicendo:
-Mi avete fatto il
solletico.-
Con un balzo li raggiunge e strappa
di mano a due di loro le armi poi li prende per il collo e sbatte le loro teste
l’una contro l’altra.
Il terzo uomo punta il mitragliatore
contro gli ostaggi ed urla:
-Li uccido tutti!-
-Uomini.- borbotta
lei in tono sprezzante -Tutti vigliacchi. Prova ad immaginare cosa ti farò io,
uomo, se torci un capello ad uno solo di loro.-
L’uomo la fissa negli occhi e quello
che vi legge è più che sufficiente a fargli lasciare la presa sulla sua arma e
mettersi in ginocchio.
Bastano pochi minuti ed i poliziotti
fanno irruzione e lo ammanettano assieme ai suoi complici.
-Sei stata
avventata.- la rimprovera la Detective con cui ha parlato prima.
-Non ho mai corso
veri pericoli.- ribatte lei.
-Tu no, forse, ma
se una pallottola di rimbalzo avesse colpito uno degli ostaggi e l’avesse
ucciso o se i rapinatori avessero deciso di uccidere gli ostaggi invece di
spararti?-
-Non ci avevo
pensato.- ammette Lyra imbarazzata.
-Beh, tutto è
finito bene almeno.-
Escono dall’edificio e si trovano di
fronte a giornalisti vocianti, flash e telecamere.
-Cosa… cosa è
questo?- chiede Lyra.
-È la stampa,
bellezza.- risponde la poliziotta -Benvenuta al tuo quarto d’ora di celebrità.-
Non molto distante da lì, in un
lussuoso attico, una donna guarda il notiziario in diretta e si rivolge
all’uomo dal fisico massiccio accanto a lei:
-Sean, portami
quella ragazza, voglio conoscerla.-
-Consideralo fatto,
Suzy.- risponde lui.
In un luogo non troppo lontano un
uomo dalla pelle verde e una testa decisamente enorme e sproporzionata rispetto
al resto del corpo si rivolge ad un uomo dai capelli scuri:
-Si fidi di me, Mr.
Colòn ed io le darò quello che vuole.-
Carlos “Charlie” Colòn guarda l’uomo
che si fa chiamare il Capo e ribatte:
-Cosa le fa pensare
di sapere cosa voglio?-
Il Capo sorride mentre replica:
-Lei odia Bruce
Banner sin da quando eravate ragazzini, gli attribuisce la colpa di tutto ciò
che è andato storto nella sua vita. Banner ora è l’Incredibile Hulk e lei non
può avere la sua vendetta ma io posso aiutarla, darle il potere di cui ha
bisogno per ottenerla.-
-Che ho da perdere?
Procediamo.-
Charlie comincia a spogliarsi e si
stende su un lettino. Subito delle manette gli bloccano polsi e caviglie.
-Cosa?-
-Tranquillo, Mr.
Colòn, è una semplice precauzione. Il procedimento può essere molto doloroso
all’inizio.-
Il lettino è completamente avvolto
da una luce verde. Charlie Colòn urla.
-Tranquillo, Mr.
Colòn.- gli dice il Capo -il dolore durerà poco… credo.-
Alle sue spalle gli si avvicina una
donna dalla pelle color verde smeraldo, lunghi capelli castani, un fisico statuario e
che indossa una tuta aderente nera che le lascia scoperte braccia e gambe.
-Sei sicuro di stare facendo la cosa giusta,
Sam?- gli chiede -Stai dando un grande potere ad uno psicopatico omicida
dopotutto. Forse la tua sete di vendetta sta annebbiando il tuo giudizio.-
Il
Capo sorride affabilmente mentre risponde:
.Stai tranquilla, mia cara Betty. Ho previsto
tutto. Charlie Colòn farà il suo dovere come mia pedina ed il tuo Bruce Banner
non corre pericoli, te lo assicuro.-
-Non è per lui che mi preoccupo. Lui non
conta più nulla per me ormai.-
-Davvero? Sono lieto di saperlo. Questo vuol
dire che puoi lasciare a me il compito di pensare a lui mentre tu compirai per
me una missione in Europa.-
-In Europa? Che tipo di missione?-
Il
Capo sorride ancora ed accende un monitor.
-Una che ti piacerà, ne sono certo.-
Sullo
schermo appare un’immagine con una scritta in sovraimpressione, un nome:
Abominio. Betty Ross sorride a sua volta e commenta:
-Oh, sì, mi piacerà.-
Un
piccolo vortice appare improvvisamente davanti alla ex Base Gamma e quando si
dissipa ecco apparire le figure di Thor, Hulk e Rick Jones.
-E siamo tornati dove tutto è iniziato e con
un nulla di fatto.- commenta Rick.
-Mi dispiace, amico Rick.- replica Thor
-Capisco il tuo dolore.-
-Davvero? Consentimi di dubitarlo,
Ricciolidoro, non credo che quelli come te possano davvero capire i sentimenti
di noi comuni mortali.-
-Invero tu sei un mortale non comune, ma
forse hai ragione, forse io non posso capire davvero cosa passa nel tuo cuore e
nella tua mente, ma questo so: se dovessi avere ancora bisogno del mio aiuto,
chiamami senza esitare, io risponderò.-
Thor
si volge verso la massiccia figura di Hulk:
-Quanto a te, Gigante di Giada, questa è la
seconda volta in poco tempo che ci ritroviamo a combattere insieme e non l’uno
contro l’altro e ciò è per me fonte di gioia.-
-Figurati per me.- replica Banner con un
sogghigno,
-Ed ora scusatemi, altri affari richiedono la
mia presenza.
Thor
rotea il suo martello e prende il volo. Hulk e Rick restano ad osservarlo
finché non scompare all’orizzonte. A questo punto Banner rompe il silenzio:
-Vorrei dare un’occhiata a quel tuo marchio,
Rick.-
-Perché?- chiede l’altro.
-Mi piacerebbe saperne di più, tutto qui.-
-Fai pure, cosa vuoi che m’importi adesso?-
I
due rientrano nella base.
4 .
Nella prigione di
supermassima sicurezza per supercriminali molto pericolosi nota come Raft
l’Agente del F.B.S.A. Victoria Hand è decisamente sorpresa.
-Credevo che lei odiasse Hulk, Generale.-
dice.
-Bisogna essere capaci di superare le proprie
ossessioni o ci distruggeranno.- replica Thunderbolt Ross dopo aver preso un
lungo sospiro -Lo so molto bene. Il mio odio per Hulk mi aveva consumato a tal
punto che ho superato ogni limite. Per mia fortuna mi sono fermato prima di
fare qualcosa di veramente irreparabile. Di questo Hulk Rosso non sappiamo niente.
Potrebbe essere una vittima, aver bisogno di cure e di aiuto. Non ripeterò con
lui i miei vecchi errori.-
-E quindi è per questo che è qui, credevo…-
-Che condividessi la sua sete di sangue?
Spiacente di averla delusa. Dica ai suoi Fratelli di Guerra che il Dipartimento
della Difesa è d’accordo che diano la caccia all’Hulk Rosso ma che devono
riportarcelo vivo.-
-E se non fosse possibile?-
Ross
fa un altro sospiro.
-Deve essere possibile.- replica.
Nella
vecchia Base Gamma Bruce Banner, alias l’Incredibile Hulk, termina una serie di
esami.
-Allora, Bruce, qual è il verdetto?- gli
chiede Rick Jones.
-A quanto sembra, il marchio che ha sul palmo
della mano destra attinge a un’energia quasi illimitata da una qualche fonte
extradimensionale,- risponde lo scienziato.
-Dimmi qualcosa che non so, Doc, per esempio
come posso sbarazzarmene,-
Prima
che Banner possa rispondere, la Dottoressa Kate Waynesboro entra nel
laboratorio dicendo:
-Bruce, in TV c’è qualcosa che devi
assolutamente vedere.-
-Davvero? Non ho mai trovato qualcosa di
interessante in TV.-
Kate
aziona un telecomando e sintonizza la TV su un notiziario.
-Forse cambierai idea dopo aver visto
questo.- afferma.
<<... nessun indizio sulla misteriosa
ragazza dalla pelle verde che ha aiutato a risolvere una crisi di ostaggi a Las
Vegas. Guardandola è inevitabile chiedersi se ci sia una qualche relazione tra
lei ed il gigante di giada chiamato Hulk.>>
Sullo
scherno le immagini della ragazza in questione.
-Hai ragione, Kate...- commenta Banner -Mi
interessa, eccome se mi interessa.-
La
ragazza dalla pelle verde è decisamente infastidita. All’inizio era contenta e
lusingata di tanta attenzione ma poi tutta quella gente intorno ha cominciato
ad essere troppo oppressiva ed insistente.
La
sua reazione è stata balzare via, un salto che l’ha portata lontana. Ora che si
trova all’estremo limite del cosiddetto Strip si chiede se non sia stata troppo
impulsiva. Forse dovrebbe tornare da quella donna, la detective, chissà che non
possa aiutarla a trovare chi cerca. Il problema è che non ha la minima idea di
dove possa essere.
Si
incammina a ritroso per lo Strip incurante degli sguardi dei passanti, poi il
suo sguardo è attratto da un televisore appena fuori da un locale.
<<Il Tenente Willows del Dipartimento
di Polizia Metropolitana si è rifiutata di rilasciare dichiarazioni sulla
misteriosa ragazza verde che…>>
Sullo
schermo l’immagine della donna che sta cercando ed alle sue spalle un edificio.
Dunque è lì che può trovarla. Lyra balza immediatamente via.
Pochi
salti bastano per trovare il luogo che cerca. Non può sbagliare, quell’edificio
è inconfondibile. Si avvicina all’entrata ed è in quel momento che si ritrova
circondata da uomini e donne in uniforme e pesantemente armati. Su alcuni dei
loro giubbotti si legge LVMPD, su altri FBSA.
A
Lyra non importa, la sua reazione è immediata.
-Porci vigliacchi!- urla.
Potrebbe
facilmente saltar via ma sceglie di piombar loro addosso scompaginandoli. Qualcosa
la colpisce, la versione potenziata di un taser per essere esatti, ma a lei non
importa saperlo perché non la ferma ed ora è davvero arrabbiata.
-Fermarti, ragazza, adesso!-
A
parlare è stato un uomo dal fisico massiccio, un vero
fascio di muscoli che si possono veder pulsare. Indossa un costume rosso bianco
e blu. Sul corpetto azzurro le tredici stelle della bandiera originale della
rivoluzione e, sotto, strisce orizzontali alternate bianche e rosse. Guanti e
stivali sono bianchi, maniche e gambe, invece rossi, il volto è coperto da un
semplice cappuccio che lascia scoperta solo la parte inferiore del volto, al
polso uno scudo triangolare, in tutto simile a quello originale di Capitan
America.
-Tu chi credi di
essere per darmi ordini, uomo?- ribatte la ragazza.
-Sono il Maggiore
Libertà e tu mi seguirai senza fare storie.-
5.
Un uomo corre verso Rick Jones che
lo riconosce: è Frank Carmichael, un ex militare ora assistente di Banner
-Sa dov’è H… il
Dottor Banner?- gli chiede.
-Se n’è appena
andato, perché?- ribatte Rick.
-Volevo mostrargli
una cosa.-
-E di che si
tratta?-
-Non so se posso…-
-Sono il socio di
Bruce, questo posto è anche mio. Mi dica tutto, Frank.-
L’uomo esita qualche istante, poi…
-Venga con me,
glielo mostro.-
Si avviano verso un laboratorio e
l’uomo inizia a spiegare:
-Il Dottor Banner
ci ha incaricato di studiare quell’Hulk Rosso apparso recentemente. Abbiamo
inserito nei nostri database tutti gli elementi in nostro possesso, comprese le
poche immagini esistenti ed usato un avanzatissimo sistema di comparazione
biometrica e ricostruzione facciale per vedere se si poteva ricostruire il
volto dell’Hulk Rosso prima della trasformazione.-
-E…?-
-Veda lei stesso.-
Entrano in un laboratorio in cui
campeggia un monitor con diversi volti perlopiù di afroamericani. Rick non può
trattenersi dall’esclamare:
-Che mi venga un
colpo, non è possibile!-
Nel laboratorio segreto del Capo
tutto tace. Su un lettino di contenzione giace una figura massiccia che
improvvisamente si agita e spezza i legami che lo trattengono come se fossero
di burro.
Con movimenti impacciati si rizza a
sedere.
-Che mi è successo?- chiede
con voce profonda.
Il Capo sorride e risponde:
-È stato
migliorato, Mr. Colòn -Semplicemente migliorato.-
Lyra balza sull’uomo in costume che
ha detto di chiamarsi Maggiore Libertà il quale usa il suo scudo per parare il
colpo.
L’uomo, il cui vero nome è Sean
Clinton McIntyre e che in un’epoca ormai lontana era un sergente dell’Esercito
degli Stati Uniti, non sa che materiali abbia usato l’A.I.M.[6]
per realizzare il suo scudo ed in fondo nemmeno gli importa, gli basta che sia
in grado di resistere ai colpi di quella strana ragazza dalla pelle verde ma
per quanto?
Fa una capriola all’indietro
atterrando sui talloni e vede Lyra precipitarsi su di lui. Senza indugio spicca
un salto e rotea sopra la ragazza colpendola alla schiena con lo scudo.
Lyra si gira di scatto e con
un’evidente espressione di collera sul volto grida:
-Volevi farmi del
male, uomo? Te ne pentirai!-
Il
Maggiore Libertà comincia a pensare di aver scelto l’approccio sbagliato. La
pura forza non funzionerà con la sua avversaria. Può provare a farla stancare
ma potrebbe essere lui a cedere per primo.
Evita
di misura un pugno che avrebbe, forse, potuto staccargli la testa dal collo e
reagisce. Nell’epoca in cui è nato era considerato
sconveniente picchiare una donna, ma il Maggiore Libertà non era noto per i
suoi modi da gentiluomo anche prima di sottoporsi al trattamento che ne avrebbe
potenziato il fisico ed allo stesso tempo lo avrebbe spedito in coma per più di
settant’anni.
Il suo pugno, però, non ha molto
effetto sulla sua avversaria che si prepara a colpirlo di nuovo quando una
massiccia figura piomba in mezzo a loro dall’alto facendo tremare il suolo
all’impatto.
Tra i presenti un’esclamazione quasi
unisona:
-Hulk!-
Bruce Banner, perché proprio di lui
si tratta, si guarda intorno, ignora ostentatamente i poliziotti delle squadre
SWAT pronti a far fuoco e si rivolge all’uomo in costume:
-E tu chi saresti:
il fratello cattivo di Capitan America?-
-Sono il Maggiore
Libertà.- replica McIntyre.
-Maggiori,
Capitani... chiunque porti un grado militare non mi ha mai portato bene.-
Si volge verso Lyra:
-E tu, ragazza? Chi
saresti? Hai un’aria familiare ma sono certo di non averti mai incontrata prima.-
-Tu… sei Hulk?-
chiede la ragazza.
-Così mi chiamano.
Non mi hai risposto: chi sei?-
-Mi chiamo Lyra… e
sono tua figlia.-
Il Gigante di Giada si sente come se
il suolo gli mancasse sotto i piedi.
CONTINUA
NOTE
DELL’AUTORE
Poche note, quindi
non perdiamo tempo:
1)
Era inevitabile che i Fratelli di
Guerra, introdotti in MlT su Avengers Icons #45 finissero su questa serie ma
nella nostra tradizione, le cose andranno in maniera differente rispetto agli
USA. Quanto differente? Restate con noi e lo scoprirete. -_^.
2)
Il Maggiore Libertà è un personaggio
creato dal sottoscritto ed ispirato da quello di Protocidio creato da Dan
Jurgens. Nel
1940 Sean Clinton McIntyre era un sergente dell’Esercito degli Stati
Uniti degradato per indisciplina. Nel corso di un’esercitazione si rifiutò di
obbedire ad un ordine ed uccise l’ufficiale che voleva imporglielo. Mentre
attendeva di essere condotto davanti al plotone d’esecuzione, alcuni ufficiali
che non gradivano la scelta di Steve Rogers come candidato all’assunzione del
siero del supersoldato gli offrirono di sottoporsi al siero in cambio della
cancellazione della condanna. Lui accettò, il siero ebbe effetto, ma lei cadde
in coma. Fu conservato in uno speciale contenitore per poi essere risvegliato
dal Teschio Rosso di recente. Negli ultimi tempi si è stabilito a Las Vegas.
Nel prossimo episodio: Lyra, i
Fratelli di Guerra, Hulk Rosso, Abominio, e molto, molto altro. Non mancate, mi
raccomando. -_^.
Carlo
[1] In Inglese zattera o chiatta.
[2] Di cui saprete di più su L’Uomo Ragno MIT #97.
[3] Journey into Mystery
#83 (In Italia su Thor, Corno, #1)
[4] Hulk Vol. 1° #2 (Prima edizione italiana su Uomo Ragno, Corno, #57/58).
[5] Las Vegas Metropolitan Police Department.
[6] Avanzate Idee Meccaniche, ma lo sapete ormai, no?